Giovanni
Trapattoni (Cusano Milanino, 17
marzo 1939) è un ex allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo
centrocampista.
Noto col
diminutivo di Trap e definito da Salvatore Lo Presti il tecnico più
rappresentativo del calcio italiano del secondo dopoguerra, è uno dei teorici e
massimi interpreti della Zona mista, schema tattico che coniuga le
caratteristiche di catenaccio e calcio totale; è l'allenatore italiano più
vittorioso a livello di club nonché uno dei più titolati al mondo avendo
conquistato i campionati di lega d'Italia (un record di sette), Germania, Portogallo
e Austria (uno a testa) per un totale di dieci titoli nazionali, facendone uno
dei cinque allenatori – assieme allo jugoslavo Tomislav Ivić, all'austriaco Ernst
Happel, al portoghese José Mourinho e al suo connazionale Carlo Ancelotti –
capaci di vincere almeno un torneo nazionale di prima divisione in quattro
paesi diversi, oltre a sette titoli ufficiali a livello internazionale che ne
fanno il sesto allenatore al mondo – quarto in Europa – col maggior numero di trofei
conquistati in tale categoria.
Ispirato da Nereo
Rocco, che l'allenò in tre periodi diversi durante la sua quindicennale
carriera agonistica al Milan nella professione di allenatore si distinse sia
per la sua conoscenza strategica superiore sia per la meticolosità nei
dettagli, nell'abilità nella lettura delle partite e nell'utilizzo dei cambi
nonché per le notevoli abilità motivazionali verso i suoi giocatori; ottenne la
maggior parte di questi allori con la Juventus, squadra che guidò
ininterrottamente in un primo periodo dal 1976 al 1986, e successivamente dal
1991 al 1994, costituendo il ciclo più duraturo nella storia del calcio professionistico
italiano e riuscendo a inanellare sei campionati di Serie A e due Coppe Italia,
diventando al contempo il primo allenatore nella storia ad aver vinto le tre
principali competizioni per club organizzate dall'Unione delle Federazioni
Calcistiche Europee (UEFA) con la stessa squadra e, in seguito, tutte le
manifestazioni allora gestite dalla confederazione, un'impresa mai riuscita
prima nel calcio europeo. È inoltre uno dei pochi sportivi ad aver vinto la Coppa
dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa Intercontinentale sia da
giocatore che da allenatore vantando, infine, il primato di affermazioni in Coppa
UEFA (3), condiviso con Unai Emery.
Commissario
tecnico della nazionale italiana dal 2000 al 2004, fu successivamente CT della nazionale
irlandese dal 2008 al 2013, con cui sfiorò la qualificazione al campionato del
mondo 2010 disputato in Sudafrica al termine di una polemica sfida contro la Francia,
riuscendo in seguito a qualificarla due anni dopo al campionato d'Europa 2012
tenutosi congiuntamente in Polonia e Ucraina, traguardo raggiunto per la prima
volta dai Boys in Green dal 1988.
Nel 2007 fu
inserito dal quotidiano britannico Times
in una lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio]
e, sei anni più tardi, dall'emittente televisiva statunitense ESPN nella
speciale classifica dei venti più grandi allenatori. Infine, fu introdotto
nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria allenatore italiano
nel 2012.
Carriera
Giocatore
Club
Impiegato nel
ruolo di mediano, ma anche difensore o terzino all'occorrenza, Trapattoni fu
una colonna portante del Milan allenato dal paròn Nereo Rocco, col quale
vinse quasi tutto: due scudetti, altrettante Coppe dei Campioni, una Coppa
delle Coppe e una Coppa intercontinentale, oltre alla Coppa Italia 1966-1967.
Ha giocato con il
Milan per 14 stagioni, collezionando 274 partite di campionato. Segnò anche uno
dei 6 gol nella partita valida per l'andata dell'Intercontinentale contro il
Santos, vinta dal Milan per 4 a 2. Esordì in rossonero nel 1958 in Milan-Como, ma la prima partita in Serie A la giocò
a vent'anni, in SPAL-Milan (0-3) del 24 gennaio 1960.
Terminò la
carriera giocando una stagione nel Varese collezionando 10 presenze.
Nazionale
Prese parte con
la Nazionale ai Giochi di Roma 1960
Trapattoni
in nazionale, in marcatura su Pelé in Italia-Brasile (3-0) del 12 maggio 1963.
Con gli azzurri
ha disputato 17 partite (l'ultima contro la Danimarca nel 1964) segnando un gol
in amichevole contro l'Austria. Prese parte anche alla spedizione del
campionato del mondo 1962 in Cile, indossando la maglia numero 6; molto atteso a
questa competizione in cui sarebbe stato il mediano titolare, dovette fare da
spettatore a causa di un grave infortunio al legamento tibiale.
La sua esperienza
in nazionale è legata probabilmente al ricordo di una partita tra Italia e
Brasile giocata allo stadio San Siro a Milano il 12 maggio 1963, dove
Trapattoni riuscì ad annullare completamente il gioco di Pelé. L'asso
brasiliano chiese il cambio al 26' e al suo posto entrò Quarentinha, al quale
Trapattoni si attaccò con ancor più foga. L'Italia alla fine vinse la partita
3-0 e Trapattoni si consacrò ancora di più come difensore. In realtà,
ritornando su questo fatto, Pelé nel 2000 affermò che a impedirgli di giocare
bene era stato un forte mal di pancia e che però dovette giocare almeno per un
po' per questioni di contratto. Lo stesso Trapattoni non ha mai voluto vantarsi
di quell'episodio, anzi, disse prima ancora delle dichiarazioni di Pelé che: «La
verità di quel giorno è che lui era mezzo infortunato. Stanco. Io sono stato un
buon calciatore, ma lasciamo stare Pelé. Quello era un marziano».
Allenatore
Gli esordi al Milan e il ciclo vittorioso alla Juventus
Trapattoni
alla guida della Juventus negli anni 1980, a colloquio con Platini.
La sua carriera
di allenatore cominciò, ad appena trentaquattro anni, nella squadra di cui fu bandiera
da calciatore, il Milan. L'8 aprile 1974 subentrò come traghettatore a Cesare
Maldini, esordendo due giorni dopo in occasione della vittoriosa semifinale di Coppa
delle Coppe contro il Borussia M'gladbach (2-0); i rossoneri, sempre con
Trapattoni in panchina, persero poi la finale della competizione contro il Magdeburgo,
mentre chiusero il campionato al settimo posto. Il 21 maggio lasciò la guida
della prima squadra a Gustavo Giagnoni, passando al ruolo di vice dello stesso
per la stagione 1974-1975. Il 2 ottobre 1975 venne nuovamente richiamato alla
guida della squadra, sostituendo l'esonerato Giagnoni: per il resto della
stagione 1975-1976, affiancato dal suo ex allenatore Nereo Rocco quale direttore
tecnico, diresse quindi in prima persona la formazione meneghina che concluse
il campionato al terzo posto.
Durante
l'esperienza milanista il giovane allenatore non conseguì risultati di rilievo,
sicché destò una certa sorpresa quando, il 25 maggio 1976, Giampiero Boniperti
lo chiamò sulla panchina della Juventus Facendo presto ricredere gli scettici,
a Torino Trapattoni vivrà il suo periodo di maggior successo: vinse
immediatamente lo scudetto, ottenendo nell'occasione il record di punti nei
campionati italiani a 16 squadre (51 su 60, nell'epoca dei 2 punti a vittoria),
assieme alla Coppa UEFA — il primo importante trionfo internazionale nella
storia del club piemontese — nei dieci anni del suo primo ciclo con la squadra
bianconera, Trapattoni vincerà in totale 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa
dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa
Intercontinentale, diventando il primo e tuttora unico allenatore capace di
conquistare tutte le maggiori competizioni confederali per club.
L'Inter e il ritorno alla Juve
Trapattoni
viene portato in trionfo dai giocatori dell'Inter dopo la vittoria dello scudetto
dei record; il tecnico è il più vincente nella storia del campionato
italiano con 7 titoli (6 con la Juventus e 1 coi nerazzurri).
Già sul finire
della stagione 1985-86 annunciò la separazione dalla Juventus, per trasferirsi
all'Inter Nonostante i deludenti risultati nelle coppe, che nel 1988 portarono
la dirigenza a rivedere la sua posizione, fu confermato alla guida della
squadra. Nel campionato 1988-89 portò i nerazzurri a vincere il 13º scudetto
della propria storia, ottenendo 58 dei 68 punti disponibili: la formazione
meneghina si laureò campione nazionale con ben cinque giornate d'anticipo.
L'anno seguente gli riservò un'altra eliminazione in Europa e la vittoria della
Supercoppa italiana, mentre nel 1990-91 conquistò la Coppa UEFA L'ultima partita sulla panchina interista fu
il 26 maggio 1991, guidando i nerazzurri contro il Lecce nella giornata
conclusiva del campionato.
Trapattoni,
di ritorno alla Juventus, e Vialli posano con il trofeo della Coppa UEFA
1992-1993; con 3 successi, il tecnico è il più titolato nella storia della
competizione, a pari merito con Unai Emery
Rientrò quindi
alla Juventus, a un lustro dal suo primo ciclo sotto la Mole. La seconda
esperienza sulla panchina bianconera fu più breve e meno gloriosa della
precedente, ciononostante ebbe modo di vincere un'altra Coppa UEFA
nell'edizione 1992-93: si trattò del terzo successo personale nella
competizione, primato ancora resistente. Nel 1994 salutò definitivamente la
società piemontese, della quale risulta il tecnico più vincente con 14 trofei
conquistati.
Bayern Monaco e la parentesi di Cagliari
Nel 1994 iniziò
l'esperienza in Germania alla guida del Bayern Monaco, con il quale vinse un campionato
tedesco (1996-1997), la Coppa di Lega tedesca del 1997 e una Coppa di Germania
(1997-1998). Nella stessa ultima stagione non riuscì a ripetere il trionfo in
Bundesliga, terminando secondo dietro il Kaiserslautern che da neopromosso si
era aggiudicato a sorpresa il titolo nazionale. L'esperienza teutonica fu
vissuta in due periodi distinti, intervallati da un fugace ritorno in Italia
alla guida del Cagliari, conclusosi con le premature dimissioni del tecnico.
Della sua seconda
esperienza al Bayern Monaco, rimase celebre la conferenza stampa[
cui presenziò il 10 marzo 1998 a Monaco di Baviera, nella quale attaccava a più
riprese, in un tedesco piuttosto maccheronico, i calciatori Strunz, Basler
e Scholl, accusati di scarso impegno e di mancanza di professionalità.
Fiorentina
Dal 1998 al 2000
ricoprì l'incarico di allenatore della Fiorentina. Positiva fu la stagione
d'esordio 1998-1999, in cui i viola tornarono dopo anni a lottare per lo
scudetto, chiudendo la classifica a un terzo posto che valse la qualificazione
alla Champions League; nello stesso anno la squadra giungerà alla finale di
Coppa Italia, persa nel doppio confronto contro il Parma unicamente per la regola
dei gol in trasferta.
Meno fortunata si
rivelò la seconda e ultima annata a Firenze, con i gigliati a concludere il
campionato alla settima piazza; sarà tuttavia degna di nota la cavalcata in
Champions League, con la squadra toscana che supererà il turno preliminare e la
prima fase a gruppi, piazzandosi dietro al Barcellona ma avanti all'Arsenal,
mentre nella seconda fase a gironi arriveranno terzi dietro il Manchester United
di Alex Ferguson, allora campione in carica, e il Valencia di Héctor Cúper,
futuro finalista nella competizione.
Nazionale italiana
Lasciata la
panchina della squadra gigliata il 6 luglio 2000 sostituì il dimissionario Dino
Zoff sulla panchina dell'Italia reduce dalla finale persa agli campionato
d'Europa 2000 contro la Francia, esordendo con le qualificazioni per il campionato
del mondo 2002 che l'Italia superò da imbattuta. Nella fase finale, fu
protagonista di un curioso episodio gettando l'acqua santa sul terreno di
gioco. Sul campo, la squadra deluse però le aspettative: dopo aver superato,
con qualche fatica, la fase a gironi fu eliminata dalla Corea del Sud negli
ottavi di finale, seguita da numerose polemiche per l'arbitraggio
dell'ecuadoriano Byron Moreno. Già prima del torneo, l'allenatore era stato
bersaglio dei tifosi per la scelta di non convocare Roberto Baggio
Dopo aver
superato le qualificazioni al campionato d'Europa 2004, decise di non includere
Gilardino nella rosa dei 23: la competizione si rivelò un altro fallimento, con
l'uscita nei gironi (favorita da un pareggio, per 2-2, tra Svezia e Danimarca).
Al termine della spedizione portoghese decide di lasciare la nazionale venendo
sostituito da Marcello Lippi, lo stesso tecnico che gli era succeduto sulla
panchina della Juventus nel 1994.
Le esperienze in giro per l'Europa
Dopo l'addio alla
nazionale, firma per il club portoghese del Benfica Nella stagione 2004-05
riporta la squadra a vincere il titolo nazionale, assente da 11 anni. Passa poi
allo Stoccarda, da cui viene esonerato agli inizi del 2006.
La stagione
2006-07 lo vede allenare il Red Bull Salisburgo, con cui vince (in anticipo di
5 giornate) il campionato austriaco. Questo titolo lo rende il tecnico italiano
più vincente a livello di club.
Nazionale irlandese
Trapattoni
nel 2013 in
veste di commissario tecnico dell'Irlanda, in panchina accanto al suo vice
Tardelli.
Nel maggio 2008
assume la carica di commissario tecnico della nazionale irlandese; sceglie
Marco Tardelli come vice e Liam Brady come ulteriore assistente, entrambi suoi
ex giocatori nella Juventus dei primi anni 1980.
Nelle
qualificazioni al campionato del mondo 2010, la nazionale irlandese è stata
nello stesso girone dell'Italia, dunque il 1º aprile 2009, allo Stadio San
Nicola di Bari, Trapattoni ha incontrato da avversario la squadra azzurra
allenata da Marcello Lippi (partita finita 1-1); il 10 ottobre 2009, al Croke
Park di Dublino, ferma nuovamente l'Italia sul 2-2 acquisendo matematicamente
il secondo posto nel girone che vale gli spareggi. Tuttavia agli spareggi
l'Irlanda perde contro la Francia in casa per 0-1 e viene eliminata nella gara
di ritorno ai supplementari (1-1) con un gol irregolare di William Gallas su
assist di Thierry Henry, il quale aveva controllato il pallone con la mano (ciò
comporterà forti polemiche e una squalifica per Henry).
Nel dicembre 2010 ha accettato, insieme al suo staff, una decurtazione
dello stipendio. Ciò è stato necessario per non pesare sul bilancio della
federazione, ridottosi a seguito della crisi economica.
L'11 ottobre 2011 l'Irlanda si piazza al secondo posto nel gruppo B con
21 punti, dietro alla Russia, grazie all'ultima partita vinta contro l'Armenia
per 2-1. I Boys in Green sono così costretti ad affrontare nuovamente i
play-off, questa volta contro l'Estonia, per poter accedere alla fase finale
del campionato d'Europa 2012; stavolta però gli irlandesi si impongono
nettamente a Tallinn per poi pareggiare a Dublino, conquistando così, dopo 24
anni, la qualificazione all'Europeo. Nel 2011 vincono inoltre la Nations Cup
battendo Galles, Irlanda del Nord e Scozia. Nella fase finale della
competizione l'Irlanda è stata sorteggiata nel gruppo C insieme a Spagna, Italia
e Croazia. Qui viene però sconfitta da tutte e tre le squadre. Nonostante
l'eliminazione, Trapattoni viene riconfermato per altri due anni sulla panchina
della nazionale.
L'11 settembre
2013, dopo due sconfitte rimediate dall'Irlanda nel girone di qualificazione al
campionato del mondo 2014 contro Svezia e Austria, che compromettono il
passaggio del turno, rescinde consensualmente il contratto che lo legava alla
federazione irlandese.
Fuori dal campo
Già opinionista
di Mediaset Premium per le partite di Champions League, per la stagione
2015-2016 è in Rai come opinionista alla Domenica
Sportiva e commentatore tecnico, al
fianco di Alberto Rimedio, delle partite della nazionale italiana, venendo
tuttavia sostituito da Walter Zenga prima del campionato d'Europa 2016
Nel settembre
2015 esce il suo libro Non dire gatto scritto con Bruno Longhi