sabato 10 ottobre 2015

Il saluto del Presidente del CONI Giovanni Malagò

                                                              
     




A nome personale, e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, rivolgo il più sincero saluto agli organizzatori, ai vincitori e a tutti gli appassionati che onorano, con la loro presenza, l'ormai consolidato appuntamento con la Castagna d'oro. Si tratta di un evento diventato piacevole tradizione, una vetrina per esaltare le eccellenze che fanno grande il nostro movimento a livello internazionale, non solo grazie alle vittorie ma anche attraverso i loro virtuosi esempi.
Solo impegni istituzionali precedentemente assunti non mi consentono di presenziare a questa grande festa di sport, ma l'occasione mi consente di abbracciare idealmente Tania e Giorgio Cagnotto, Rossella Fiamingo e Simone Ruffini, protagonisti di imprese capaci di veicolare il volto migliore dell'Italia, quella che piace e vince. Quella che voi onorate con questo riconoscimento dall'alto valore simbolico. Loro sono i campioni che ci fanno fatto entusiasmare ed emozionare, hanno saputo essere alfieri di un modo di essere che deve diventare modello per le nuove generazioni.
Voglio rivolgere un pensiero particolare a Tania, che ha scritto la storia ai recenti Mondiali di tuffi disputati a Kazan, vincendo un oro leggendario: prima di lei solo Klaus Dibiasi era riuscito nell'impresa. Tania, bronzo anche nella specialità olimpica dei 3 metri, vanta un palmares fatto di nove medaglie iridate - un oro, 3 argenti e 5 bronzi - e 25 europee - 117 d'oro, 4 d'argento e 4 di bronzo. Sognare è lecito: mi auguro che Rio 2016 le consegni un'altra estate da ricordare, coronamento di una carriera da stella indiscussa della disciplina. Sono sicuro che papà Giorgio, punto di riferimento fondamentale e plurimedagliato olimpico, saprà continuare a indicarle la strada giusta: lui sa come si fa a salire sul podio a cinque cerchi. Dai tuffi ala scherma per abbracciare un'altra regina indiscussa chiamata Rossella Fiamingo, una stella nel firmamento che ha portato il tricolore sul tetto del Mondo, trionfando nelle ultime due edizioni iridate nella spada individuale. Una doppietta stratosferica, che ho avuto la fortuna di celebrare a Mosca, seguendo la finale che ha premiato il talento, l'abnegazione e la professionalità di una ragazza speciale.  La chiusura è dedicata a un altro grande talento, Simone Ruffini, oro nella 25 km di fondo Mondiale e 7° nella 10 km che gli ha consegnato la certezza del pass per Rio 2016, profilo vincente, ragazzo semplice e già maturo, espressione di forza coniugata alla resistenza, una certezza che inorgoglisce e regala una prospettiva di successo. Tania, Rossella e Simone sono i volti dell'Italia che piace e che vince. Quell'Italia sportiva che si appresta ad affrontare Rio 2016 con coraggio, speranza e determinazione. Li abbraccio, estendendo il saluto a tutti i presenti. Sono sicuro che la "Castagna d'Oro rappresenti un riconoscimento beneaugurante e non solo un traguardo da celebrare. Nel nome dello sport che fa di ogni successo un nuovo di partenza.
          Giovanni Malagò